Ponte del Diavolo. Così definito (dalla legenda) in quanto opera ardita a tal punto da essere costruito dallo stesso diavolo (di questo tipo ci sono molti esempi in Calabria). Appartiene alla tipologia dei ponti allocati in posti pericolosi non poggianti con i piloni al livello del terreno ma sospesi nel punto più alto delle gole dei fiumi che attraversavano (nel nostro caso il Simeri). Con la costruzione della strada statale (primi anni del 1900) cadde in disuso per poi essere riaperto nel 1945 dopo il bombardamento,da parte dei tedeschi in ritirata, del ponte immediatamente sopra il nostro. Nell’occasione si coprì di terra per permettere un più comodo passaggio. Ricadde nel dimenticatoio appena si realizzo l’attuale ponte sulla rotabile che da S. Pietro porta a Magisano. E’ detto anche Ponte della Preneta. La leggenda dice che le Prenete erano considerate una specie di streghe e pertanto la loro presenza tenevano lontano da questo posto le persone. La tipologia costruttiva è ad arco a tutto sesto con doppia fila di mattoni e la struttura in pietra locale, con un fondo realizzato in selciato. E’ da sempre considerato un ponte Medioevale ma studi recenti accostano il Ponte alla tecnica costruttiva dei Romani. Dal ponte si possono ammirare le tante cascatelle che il Simeri forma nel suo fluire.