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Chiesa S. Maria Assunta (Zagarise)

La Chiesa Madre di Zagarise è dedicata a Santa Maria Assunta. Essa, con ogni probabilità, risale al primo quarto del XV secolo, ma non è da escludere che possa risalire ad epoca più remota. Non abbiamo una data sicura per la costruzione di questa chiesa, anche se sulla facciata appare la scritta: “M. AMBROSI FECIT HOC OPUS 1521” (vi si scorgono altre iscrizioni ma non sono chiaramente leggibili). Probabilmente però questa data si riferisce al completamento dell’opera già da tempo iniziata.Numerosi restauri susseguitisi nel corso dei secoli non hanno fatto altro che contribuire a farle perdere la bellezza originaria come i conci a pietra sporgente che circoscrivevano il rosone, il medaglione nel timpano e i merli che ornavano la sommità del campanile, e ci impediscono una corretta lettura dell’edificio, il quale mostra di possedere ancora quei caratteri, quali la solidità e la robustezza, che costituivano caratteristiche precipue dello stile romanico.Attualmente presenta un’imponente facciata romanico-gotica con un bellissimo rosone a traforo, con 16 raggi, opera di maestranze rinascimentali locali ed un meraviglioso portale. La struttura della facciata è suddivisa verticalmente in tre parti. Dal basso la parte con il portale ogivale, segue poi la seconda con il rosone, mentre la terza è costituita dal timpano triangolare. La parte più bassa a sua volta è suddivisa orizzontalmente in tre parti, divise tra loro da profonde lesene. Il portale ogivale presenta la caratteristica strombatura dell’epoca ed è costituito da quattro profili uguali che corrispondono alle quattro colonnine addossate degli stipiti. Molto interessante è anche il tipo del capitello continuo con fogliame molto semplice e rosette.
Una forte fascia orizzontale continua più leggera sulle colonnine del portale, e sorregge due nicchiette vuote ad arco tondo, su colonnine basse, quasi tozze, uguali a quelle del portale. Portale, nicchiette e rosone sono in tufo grigio della Sila e costituiscono la parte più artistica, più antica e più bella del tempio.
All’interno, la chiesa, ad una sola navata con due cappelle su ciascun lato, è corredata da un coro posto sopra l’ingresso. A tre quarti di altezza si delinea un cornicione in scagliola lavorato con volute floreali; le pareti sono animate da pilastri con capitelli corinzi. Il soffitto a cassettoni, iscrive una serie di rosette dorate con oro zecchino; il presbiterio, leggermente rialzato rispetto al piano della navata, è posto sotto una volta a botte, lavorata a riquadri dipinti, dove al centro si staglia una pittura a olio raffigurante degli angeli che attorniano un ostensorio. Il tutto è opera di recente fattura, improntata al gusto neoclassico. Di fattura più remota è, invece, l’altare di San Pancrazio, posto nella prima cappella di destra. Esso si costituisce di due colonnine scanalate, sormontate da un timpano spezzato, sul quale giacciono due angioletti; il tutto è finemente intagliato a ricche volute floreali. L’opera di discreto interesse artistico è di fine Rinascimento. Valorizzano ancora la cappella, due statue in legno scolpite, raffiguranti San Pancrazio Vescovo. La prima, a figura intera, è del 1800, con manto lavorato in oro zecchino; l’altra, a mezzo busto, è probabilmente dell’epoca dell’altare. Tutto il resto degli arredi ha subito quegli inconsulti rifacimenti tardobarocchi, che tanto danno hanno fatto nelle chiese romaniche e gotiche di tutta la regione. All’interno era possibile fruire, in origine, numerosi dipinti di Francesco Colelli, dislocati sugli altari di alcune cappelle laterali. Attualmente le tele sono dislocate all’interno del Museo di Arte Sacra dedicato a Silvestro Frangipane.
L’altare maggiore è un’opera del 1700 lavorato con marmo bianco e ad intarsi colorati. La mensa che lo compone è sorretta da due semplici, ma grandi volute; l’antimensa presenta una croce centrale raggiata; il tabernacolo è sovrapposto a una cimasa a ricche volute; il tutto è affiancato da due testine di angeli. In questa chiesa sono degni di ricordo, ancora, due quadri del 1700: uno posto sull’altare maggiore che raffigura S. Maria Assunta, e l’altro, nella prima cappella a sinistra, l’Immacolata Concezione. Un affresco che espone la Madonna col Bambino è sito in una nicchietta a sinistra della porta d’ingresso, circoscritta da quattro testine di angeli e da volute floreali in scagliola.
Nel campanile, restaurato malamente, suonano due bronzi: uno del 1535 e l’altro del 1857. Questo, rifuso e ingrandito nell’anno 1972, la vigilia del Santo Patrono conobbe la sua seconda inaugurazione. 
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